Fermi tutti, questa di seguito non è una guida! Ci piace essere realisti e dirti che molto probabilmente, se hai intenzione di girare da solo il tuo video, rischi di ottenere un video amatoriale e vanificare così tutto il tempo dedicato (e magari anche i soldi della nuova reflex acquistata per l’occasione!). Se quindi non hai dimestichezza con il mondo audio/video e non vuoi sprecare il tuo tempo, il primo consiglio che ti diamo (anzi, consiglio “zero”) è quello di rivolgerti a dei professionisti, tipo noi! -> CONTATTI
Vedi questi 5 consigli come una sorta di chek-list: 5 punti che metteranno ordine alle tue idee e ti faranno riflettere sullo sviluppo di tutta la produzione.
1. Individua il target
È bene partire con le idee chiare: per chi vuoi realizzare questo video? Chi deve vederlo? A quale azione deve portare una volta terminato?
A seconda della destinazione, il video utilizzerà un linguaggio appropriato. Un target definito ti aiuta a strutturare tutto il progetto sin dalla sua partenza.
Per fare degli esempi, se decidi che questa campagna deve essere destinata al pubblico dei social più generalisti, allora preferirai utilizzare un linguaggio semplice, magari puntando sulle emozioni.
Se invece sarà un video interno all’azienda o destinato esclusivamente agli esperti del settore di cui fai parte, puoi spingerti con un linguaggio anche più tecnico.
La durata è un fattore fondamentale, ma non predominante in questa primissima fase. Molto spesso anche gli spot a rotazione delle multinazionali più famose che vediamo in tv, sono un estratto di videoclip ben più lunghi, quindi non focalizzarti adesso sui minuti/secondi esatti.
2. Sviluppa una buona idea (e scrivila!)
Ora che hai individuato il target, prendi carta e penna e una buona dose di fantasia! Questo è infatti il momento di massima creatività. Probabilmente ora il tuo entusiasmo sarà alle stelle e avrai anche già delle scene in mente. Bene: dimenticale.
Uno degli sbagli più grossi è farsi condizionare le idee dalla creatività specifica di un’azione o una scena che ci siamo già immaginati. Ottimo che ci sia, ma non è detto che la manterrai definitivamente nello storytelling (e non sforzarti nel farlo!).
Potresti invece cominciare con un elenco delle caratteristiche da comunicare. Se per esempio vuoi pubblicizzare un prodotto, trascrivine i punti di forza come: il design, la praticità, l’utilità, la convenienza e così via. Come invece potrebbe essere nel caso di un video aziendale di presentazione, focalizza la tua attenzione su punti salienti come: la storia dell’azienda, perché è nata, perché ha avuto o avrà successo, quali traguardi si riserva per il futuro, ecc.
E ora scatena la tua fantasia ipotizzando un racconto che possa rappresentare questi punti. Potrebbe esserti d’aiuto una sessione di brainstorming con il tuo team: dei punti di vista differenti amplieranno i tuoi orizzonti!
Una volta ottenuta una trama, dividi il racconto in scene. Anche se non sei un disegnatore provetto, potrebbe tornarti utile uno storyboard in cui andare ad abbozzare le varie inquadrature (sotto forma di vignette) dalle quali sarà composto il filmato. Non occorre che tu disegni tutti gli stacchi e i dettagli, basta una linea indicativa.
Dalla trama potresti anche estrarre un testo, ossia valutare la possibilità di un Voice Over sopra alle tue immagini. La voce di uno speaker professionista infatti donerà un vigore unico al video, offrendo credibilità e fiducia.
Ti assicuriamo che dedicare impegno a questa prima fase del progetto, ti porterà un enorme vantaggio in termini di tempo e produzione.
3. Location e immagine generale
Qui si comincia a rimboccarsi le maniche, nel vero senso della parola! Se hai programmato delle riprese interne agli ambienti di lavoro è fondamentale che questi si presentino ordinati e luminosi.
La location è importantissima e si allinea con l’immagine che vuoi dare al tuo brand. Un muro scrostato, una macchina usurata, delle scrivanie piene di cianfrusaglie, sono degli input visivi che lo spettatore coglie anche passivamente. Non serve di certo un restyling completo degli spazi, anche perché se ti sei affidato ad una produzione video professionale, potrebbe indicarti lei stessa le aree aziendali (e quindi le inquadrature) più soggette a questo rischio.
Vale lo stesso discorso per i dipendenti e gli operai: assicurati che i tuoi collaboratori indossino tutti un abbigliamento e degli accessori (DPI) adeguati al loro ambiente lavorativo. La dimenticanza, anche di un solo paio di guanti, ti farebbe rischiare l’eliminazione delle riprese interessate.
4. Produzione del video e attrezzatura
Veniamo alle note dolenti. Proprio così, non c’è scampo! Nonostante il tuo soggetto avvincente, con un testo chiaro e appassionante e l’azienda tirata a lucido, potresti piombare con nonchalance nella produzione più amatoriale di sempre! Ed ecco che gli sforzi che hai fatto fin’ora diventano di punto in bianco uno spreco enorme di tempo e fatica.
È proprio qui che ti accorgi che potresti avere bisogno di una casa di produzione come noi di Flip Studio! Affidarsi a dei professionisti dell’immagine è sicuramente la strategia più azzardata e ti allontana dal correre rischi inutili.
Siamo i primi a dirti che la tecnica non è tutto; molti penseranno che per fare un buon video basti uno smartphone, altri ancora che un’attrezzatura dedicata e all’avanguardia sia la mossa vincente. Non siamo qui per dirti quale di queste affermazioni sia corretta, ma una cosa è certa: una buona idea di partenza, molta dedizione e cura dei dettagli, sono gli ingredienti principali per ottenere un buon prodotto comunicativo ed efficace. Ma se sei giunto fino a qui, forse è proprio perché hai deciso di affidare la produzione a dei tecnici che lo fanno di lavoro.
Le luci hanno ruolo fondamentale. In una location come un’azienda bisogna destreggiarsi con illuminazione artificiale e luce naturale per trovare un equilibrio che renda l’immagine omogenea. L’abilità di un direttore della fotografia sta proprio in questo e spesso il suo lavoro (se ben fatto) diventa invisibile agli occhi degli spettatori!
Anche i movimenti di macchina sono essenziali. Immaginate una serie di inquadrature in successione statiche e piatte: noioso vero? Spazziamo via la noia e catturiamo L’attenzione di chi guarda con immagini dinamiche, carrellate, piani sequenza, immagini aeree ecc.
5. Distribuzione e pubblicazione
Ottenuto il prodotto finito, può cominciare la fase di distribuzione. In questa fase puoi per esempio decidere di realizzare dei trailer o dei teaser da utilizzare come anteprima del video e incuriosire così il tuo pubblico. Se per esempio il tuo target principale è quello dei social, puoi pubblicare una sorta di count-down per alimentare l’attesa.
Puoi anche dividere il video aziendale in più pillole e andare così a trasformare il tuo profilo social in uno scrigno di contenuti tematici pubblicati ad intervalli di tempo regolari.
Ricorda di dare sempre uno scopo al video. Pensa all’azione che vorresti facesse lo spettatore dopo la sua visione: dovrebbe chiamarti? Pubblica un numero di telefono o una proposta per farlo. Dovrebbe visitare il tuo sito? Allora incuriosiscilo e portalo a scoprire altri contenuti legati a quanto ha appena visto.
Ora il gioco è fatto e le persone hanno abbinato il tuo brand a una loro percezione personale. Assicurati perciò di essere stato realista, in altre parole, SINCERO! La tua comunicazione sarà efficace solo se rappresenta i veri valori che la tua impresa ha promosso fino ad oggi o avrà intenzione di promuovere nel tempo.
Se sei stato bravo, lo spettatore (e si spera, cliente) entrerà in sintonia con te perché riconoscerà nella tua azienda un modello affidabile e sul quale poter contare.
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